La Regione Emilia-Romagna lancia gli Stati generali della salute.
Regione Emilia-Romagna
STATI GENERALI DELLA SALUTE DELLA COMUNITÀ.
Sala 20 maggio 2012
Viale della Fiera 8, Bologna
La Regione ha avviato un confronto sulla sanità pubblica con cittadini, professionisti, territorio, comunità scientifica e rappresentanze sindacali per fare il punto all’indomani dell’emergenza Covid. Il primo giro di consultazioni è partito e terminerà entro Natale.
Gli esiti del confronto saranno portati all’Assemblea legislativa regionale e guideranno i passi successivi da compiere per continuare a garantire qualità al servizio sanitario dell’Emilia-Romagna.
Quale Sanità prefigurare per i prossimi anni?
Domanda che si pone una Regione, l’Emilia-Romagna, ai vertici per qualità ed efficienza della propria rete di cura e assistenza.
Il percorso che la Regione ha avviato in questi giorni punta al confronto con chi la sanità la fa e la vive giorno per giorno, i professionisti che vi lavorano: medici, infermieri, operatori socio-sanitari, ricercatori e giovani specializzandi, tecnici e amministrativi, farmacie, medicina convenzionata, le Università.
Il 21 novembre la Regione ha incontrato le Associazioni di volontariato , che quotidianamente sul territorio sono impegnate per rendere praticabile il diritto alla salute.
Qui potete leggere o scaricare il libro bianco presentato dalla regione Emilia-Romagna in quella giornata.
La nostra Associazione ha partecipato a questo incontro portando, come a tutti richiesto, il proprio contributo di idee e proposte. In particolare abbiamo voluto evidenziare alcune criticità che quotidianamente abbiamo riscontrato e che così possiamo sintetizzare:
La salute non è solo garantita da una cura veloce e intermittente. E’ minacciata da molti fattori avversi, tra cui la solitudine, la povertà e la depressione. La cura deve essere continua e nella voragine determinata dall’assenza assistenziale appare la figura del caregiver, angelo custode, che i più fortunati hanno in casa in veste di coniuge o parente, ma sempre più spesso arruolato a pagamento, tra le schiere delle badanti.
Altro presunto o reale presidio territoriale della salute della popolazione è il Medico di Medicina Generale, singolo o associato, scelto da ognuno di noi, previsto dalla legge 833 e responsabile per legge costante supporto nel nostro peregrinare nei percorsi di cura. Purtroppo, quando Sulla scena si presenta la cronicità né il medico di medicina generale né l’inesistente rete territoriale che dovrebbe essere avviata attraverso l’assistenza domiciliare integrata riescono a rispondere hai bisogni di cui necessitano i cittadini in condizione di gravità.
Qui potete leggere o scaricare il documento che abbiamo inviato in Regione a supporto di queste nostre affermazioni:
Per scaricare il documento “Fino a quando non ci tocca”
Così la regione Emilia-Romagna, martedì 28 novembre, ha ringraziato la nostra Associazione per il succitato contributo:
Grazie per l’importante (e toccante) contributo.
Cordiali saluti.
Maria Barbara Lelli
Settore politiche sociali, di inclusione e pari opportunità
Regione Emilia-Romagna