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La Città sospesa: un libro e un progetto per non guardare solo il nostro ombelico, ma che ciò che accade fuori da noi ci riguarda…

30 Agosto 2021
La Città sospesa: un libro e un progetto per non guardare solo il nostro ombelico, ma che ciò che accade fuori da noi ci riguarda…

Mercoledì 1 settembre, alle ore 21:00 nell’ambito del Festival Nazionale dell’Unità, Bologna – Parco Nord, Sala Marco Valdisserra ci sarà l’attesa Presentazione del libro da parte dell’autore Francesco Tabacco.

Saluto dell’On. Andrea De Maria (Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati), autore della prefazione.

Introduce e modera Graziano Rezzaghi, Presidente dell’Associazione Culturale Cassiodoro Masterclass APS, editore del volume.

Interverranno lo scrittore Mauro Moruzzi, autore tra l’altro di Euridice e la città meccanica e Mai bela tempo di amare i sui romanzi ambientati ad Asmara e in Eritrea e Anna Cometti, Presidente dell’Associazione Donne Eritree di Bologna.

Qui potete visualizzare breve sinossi del libro e relativo progetto

“L’Africa ci attira invincibilmente. È una predestinazione. Ci sta sugli occhi da tanti secoli questo libro suggellato, quest’orizzonte misterioso che ci chiude lo spazio che ci rende semibarbaro il Mediterraneo, che costringe l’Italia a trovarsi sugli ultimi confini del mondo civile.

L’Africa, sempre l’Africa! L’abbiamo proprio sugli occhi e fin qui ne siamo esiliati…”.

Il libro ci riconduce negli anni grigi della nostra passione coloniale, quando il Governo italiano, tutto preso dai mille problemi di carattere economico, finanziario, politico e legislativo, sortì la propria politica estera subito dopo la tanto sospirata riunificazione. Questa giovane Italia non pensava ancora lontanamente all’Africa e tanto meno ad eventuali sviluppi commerciali e di dominio in quel continente che allora incominciava ad aprirsi alla civiltà europea; e pochi veggenti e sognatori avanzavano consigli e pavidi incitamenti perché l’Italia non rimanesse ultima e indifferente nella gara dell’espansione e dell’influenza commerciale e politica. L’Italia si dedica alle guerre coloniali in ritardo rispetto agli altri paesi europei (soprattutto Inghilterra e Francia) perché fino al 1860 era stata impegnata nelle guerre per realizzare L’Unità d’Italia.