Con la celebrazione del Congresso che si è svolto sabato 24 giugno 2023 presso la nostra sede legale in Granarolo Dell’Emilia, l’Associazione ha nuovamente costituito i propri organi dirigenti ed è ora in grado di riprendere appieno le proprie attività che, a dire il vero, non hanno mai cessato di rispondere, per quanto si era in grado di fare, ai bisogni della comunità associativa.
Dopo la presentazione del bilancio consuntivo e preventivo da parte del Presidente e del Tesoriere nazionale e la contestuale approvazione dello stesso da parte dei soci, l’assemblea ha nominato Presidente del Congresso il socio Francesca Calarota.
Siano pertanto ad informarvi che, come risulta dagli atti e dai verbali, che saranno consegnati alla nuova dirigenza, risultano eletti come Consiglieri al Consiglio Direttivo Nazionale 2023/2026, i soci: Cherubelli Laura, De Girolamo Massimo, Lanzarini Viviana, Narducci Francesco, Nicolini Gualtiero, Procopio Pietro, Righelli Ornella, e Tabacco Francesco.
Non avendo il Consiglio Direttivo uscente ritenuto di dover presentare per la carica di Presidente Onorario una nuova personalità si è proposto al neo costituito Consiglio Direttivo di confermare in tale carica il professore Gabrielli Fabio. Revisori dei conti: Gerardo Del Pesce e Fernando Stumpo. Nei prossimi giorni il neo-costituito Consiglio direttivo nazionale si riunirà per distribuire le cariche associative.
Nel contesto del dibattito congressuale si è voluto, soprattutto, approfondire non solo quanto si è fatto ma, soprattutto stabilire gli obbiettivi per il futuro prossimo, ovvero l’istituzione Del Registro clinico per CCSVI e relativo protocollo di ricerca.
Come in un suo saggio ci ricordava il dottor Pietro Maria Bavera, dopo la scoperta della CCSVI da parte del professor Zamboni, un gruppo di esperti medici italiani, soprattutto chirurghi vascolari e neuroradiologi interventisti, ha iniziato ad occuparsi del problema (considerandolo una “anomalia vascolare venosa”), lavorando bene in generale, sia col SSN che in totale regime di solvenza.
Tuttavia non si è mai creato il presupposto per costruire una sorta di registro nazionale del lavoro svolto, né tantomeno furono stese linee guida su come comportarsi nella fase stessa dell’intervento oltre che nei giorni o settimane a seguire. Per dirla in breve, tutti molto bravi ed esperti tecnicamente, ma “autonomi”. Per meglio approfondire sono, tra gli altri, intervenuti il dottor Tommaso Lupattelli e il Dottor Raffaello Pagani.
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